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Pubblicata il 04/01/2009
Una macchia bianca sul vetro appannato
ad aprirsi un varco nella notte tenebrosa
ha lasciato una carezzevole sensazione
sulla solitudine del mio binarico vagare.

Rincorro l’aria d’acciaio finché morente
sparisce dentro il cuore della montagna.

Ho sempre disconosciuto gli angeli
eppure qualcuno con un battito d’ali
sembra avermi scovato dove altri
non possono vedere che inchiostro.

Ritorno sul sentiero prima invisibile
stringendo una fiaccola negl’occhi.

SabyGRIZZLY 2009
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Un fuoco che sa e deve accendersi anche ad un piccolo cenno percepito dal treno della vita.
:-))
Un grrrrrande ciao
Cesare

il 04/01/2009 alle 15:36

Anche per te sia un felice 2009 con riverberi di fiaccola :-))
Un grrrrande abbraccio
Cesare

il 05/01/2009 alle 10:32
Jul

Carissimo Cesare con la fiaccola illuminante,sei forse parente di Diogene con il suo lanternino?
Bacioni nuovi d'annata!
Giulia

il 05/01/2009 alle 13:01

Hahaha e magari incontrare una Luxuria e fingermi gay pure io per non incappare in proposte indecenti.
Naaaaaaaaaaa
Un grrrrrrrande abbraccio
Cesare

il 05/01/2009 alle 14:17

C'è sempre una piccola fimma accesa
a rischiarare il nostro cammino...
a farci ritrovare il sentiero che ci condurrà
di nuovo a sperare e donarci gioia nel cuore!
Buona Epifania Cesare.
Un abbraccio.Dora

il 06/01/2009 alle 11:54

Sì. Anche un piccolo geso è una grande fiaccola.
Un augurio anche a te carissima Dory
Cesare

il 06/01/2009 alle 13:52

Che senso di pulizia che ritrovo in questi versi!
Due stanze e due stanzette perfette,
e un uso calibrato delle metafore come 'l'aria d'acciaio' e la 'fiaccola negl'occhi'.
Stilisticamente distinta.
Yorck

il 06/01/2009 alle 20:58

Grazie Yorck,,,per il gudizio lasciatomi.
Un grrrrande ciao
Cesare

il 07/01/2009 alle 12:46