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Pubblicata il 21/08/2002
Quando solo osservo, chiuso,
in un piccolo e buio
spazio dell'universo
quel soffio che dal mondo
si eleva alto e moribondo
e raggiunge in un impietoso moto
imperscrutabil coscienza silenziosa,
è allor che nasce dal profondo
incessante richiesta:

Uomo --------------------------------- Homo
da quando Luce donò vita,---------- baglior Lucente
apprendesti l'ebbrezza d'esser,---- svegliò 'nebrianti sensi
vagando per come tua natura ----- fece tua rotta vita
tra stelle e pianeti ardenti.---------- punti voraci d'esistenze.
Nel cammino tuo celeste------------ Sfumatura d'infinito passo
acquisisti vigor------------------------ concesser scettro
e conoscenza ardita----------------- e sapiente ardor
elevando tuo spessor sottile.------ d'alchimia trascese l'animi.
Levasti lo sguardo------------------- Vortici dall'alto giunti
su variopinti e strani luoghi--------- a scrutar sentier vivaci
colmando tue speranze------------- degni d'assopir respiri
respirando calor dal mondo.------- dal calor di ventre terra.
I tuoi occhi di nero fumo------------ Cuori di nere braci
di cenere vestiti,--------------------- adornate,consunte,
accolsero color di terra,----------- cinsero brune carezze
di fresche e verdi valli-------------- e d'aere sospir nature
celesti laghi, ruscelli.---------------- d'azzurre melanconie mutevoli.
Non ti parea vero-------------------- Non fece posa
d'aver trovato vita,------------------- l'ineluttabil giogo
d'aver rotto d'un tratto-------------- d'esser frammento
eterni silenzi d'esistenza.----------- d'immoti silenzi d'Io.
E la tua storia percorse------------- Volgersi retro
cammini di opere e traguardi,------ ad offuscar memoria
valicando confini ed orizzonti.------ di cinte vette sapienti.
Fosti lassù tra le stelle-------------- Ali d'Infinito t'accolsero,
disperso tra gli abissi---------------- d'acque cobalto
immerso nel cosmo,----------------- e imperiosi nulla intorno,
confuso nell'oceano------------------ ai tormenti navigati
smarrito nell'atomo invisibile.------- o l'infinito inesistente.
Eppur di meraviglie------------------ E di fragor d'immenso
facesti sprezzo e vanto------------- celasti il senso
coltivando rancori,------------------- sementi di follia
marciumi d'ineguagliabil 'brezzo -- brividi d'occulto
annegando dispiaceri nell'oblio,--- divoraron l'umano buio,
ricolmando di vuoto l'essenza ----- ingoiasti vacuo rigurgito
perchè la tua Divina Luce----------- 'si svanisca limpida luce
spegnendosi nel nulla---------------- per sempre vuota
possa ritrovar così pace------------ a trovar consolata quiete
conforto d'esser stata--------------- 'si grata sè stessa
vittima e carnefice------------------- dolor e amor
della vita che in essa si celava --- scintilla d'io svanita
custodita nella singolar parola ---- prigioniera
che si diceva..------------------------ sol di vuote sillabe
Uomo.---------------------------------- Homo


Così dagli occhi miei
d'incanto
un pianto
racchiuso in una goccia
che si disse lacrima
si disse vita.
E con essa svanita
dispersa nel vuoto
di membra abbandonate,
d'innocenti anime candide
deturpate da sospiri,
ansimi malvagi.
Di madri affrante
carezzanti malati grembi
pargoli di scienziato oblio.
Frutti d'Amor proibito
in templi d'odio e ribrezzo.
Corazzate,
demoni della mente,
tutta la stirpe di nero canto
si fece scrigno del vuoto.
Diseredato Amor
vaga nel mondo
alla ricerca d'un barlume
di fioca entità
che accolga disperso lamento
triste profeta
d'imminente sciagura
racchiusa anch'essa
in questa piccola
mia immensa
Lacrima.
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