Annoiato in visionari progetti
riannodo sospiri e singulti
restauro e riporto degli anni
quel corto ricordo d’imberbe
cui l’acne concepiva sussulti
Negli anni la forma d’artista
disdice la quiete stagione
ove anche i temporali più gonfi
erano privi di tuoni. il tempo
stagionava in calde cantine
Adesso non mi annoio e vivo
guardo al futuro adesso
è mio
A partire da domani
senza pensare al dopo
senza aggredire il prima
Sussulti di saldi
quando la ressa
ricalca eque bollenti casse
ai mercatini
Questa è la mia stagione
E chi non vive con me
è moribondo… o fu
come un Mattia Pascal
tra gli invisibili
Ha mani ma non gioca
Pensa ma non può fare
Salite sul mio carro
vi porterò
nel mondo dei balocchi
tristefelice clown
Androgino futuro
che incerto nel cammino
se ne va
Va sicuro in sé
con passi lunghi
e orecchie d’ascolto
Scoveranno il Bruto
tra i bordi dell’inferno
e le vie del paradiso
i miei assassini
per vivere sereni
nell’ignavia