Il vento gelido del Nord
scandisce i nostri passi
e reca ancora con sè
parole smarrite tra giorni
di estati sempre uguali.
Rami spinti a riva
dall'onda di tempesta,
contorti e calcinati
dall'offesa dell'acqua
rabbrividiscono,
rammentando
impronte calde
di nidi perduti
e ferite di altalene
dimenticate da bimbi distratti.
Il legno rimpiange
profumi di primavere
e il tenero verde
di timide foglie,
attendendo carezze
sulle rughe di corteccie
ormai secche.