PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 24/12/2008
Esche penzolano
per i morti ambulanti
a ravvivarsi con benzina
attinta dal disprezzo in mano
a chiudersi in presa vuota
unghia a pelle

Passi storpi a oliare
occhi a veglia di corvi
e spediti sciolti da fiati forgiati
da calore finto
a imbalsamarsi in baracche
onde evitare rovine di coreografie

Doni di dolci
a scoparsi la fame
e nell'amplesso d'ingordige
la riluttanza trascina
oltre l'ingombro...a eludere
il nuovo riverso di disturbo
in strade addobbate a mutande
a impreziosire teste di medaglie
guadagnate da parassiti
lustrate da concubine

E' il Natale dei poveri
compleanno degli esclusi
feste delle nebbie a celare
in risalto ai diamanti
e credo sia meglio frustare
figure d'ingombro
sul gelo delle pezze indurite
per evitare il selvaggio in adatto
a cattività e un abbasso di guardia
che l'ipocrisia coltiva
in questi giorni per il bucato
a un teatro di sporche coscienze
...e l'inverno è ancora
al primo piatto fumante
------------------------------------
Da:Vetriolo
www.santhers.com
  • Attualmente 5/5 meriti.
5,0/5 meriti (1 voti)

*Copiata e incollata*

Lustrata gli occhi..mi avvio mesta verso i miei
pensieri...questa é davvero poesia: c'é la tua anima.
Carmen

il 24/12/2008 alle 11:56