Tra i secchi rami, sulle foglie stridule
che il rovaio adunò lungo arse fratte,
arditamente guizzano germogli,
ronzano insetti iridescenti.
Vagolano, sospesi nell’aria,
aromi d’erbe novelle, echi sordi,
un vibrar di voci e d’ali,
nei verdi ciuffi in lampi
d’insospettati petali celesti.
Amore mio, speranza del mio domani,
dimmi che a volte io sono
come un richiamo di stagioni
e luoghi appena amati,
un indugio di giorni,
ove tu possa far consistere
un mio profilo vano.
Luca Buzzoni