PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 09/12/2008
Rimestiamo le carte
componiamo il castello
anneriamo la facciata del silenzio!

Il gioco che tiene svegli
-a quest’ora agganciata a un palo-
è residenza coatta
di noi ammalati inoperabili

La cenere sui pollici come
il vino dei concili, e
le labbra senza peccato
che a orde di boccate
seviziano e condannano

Dallo sciamanesimo delle poltrone
ho visto parodiare
gli schemi dei risorti

Le femmine scavallano isterite
sulla protasi delle nuvole
sgomitano i maschi imbevuti
di surrettizie fratellanze

“Carta, un’altra, un’altra ancora!”
“Non è la mia serata,ritentiamo…”
“ Prestami qualcosa.”
“Guarda qua, il panettone è secco.”

Dal salmo dell’addormentato
sul divano
la pretesa a un sonno privilegiato
“E’ tardi, quanto ci mettete, andiamo!”

Un altro giro di corrucci senza posa
di vitalità annacquate
di caselle che non scendono

Il gioco quindi finirà
smonteremo il castello
verrà ristornata la facciata del silenzio

Si tornerà come sempre
fra i boschi di bitume
a rastrellare
il presunto diritto alla felicità.
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La felicita'
e' dentro di noi,..
Cercarla fuori
e' qualcosa di inafferrabile
che si perde nella notte dei tempi..

Complimenti hai descritto
una filastrocca che si assapora piano piano...



il 09/12/2008 alle 10:51

rimescoliamo i tempi ,tra vari simboli ,sapendo che la realtà è pronta a ghermirci ,tieniti stretto il sogno e la capacità d'impostare il gioco,un abbraccio ,fra ,cate

il 09/12/2008 alle 21:54