PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 08/12/2008
In un'aria
densa di gesso
discendo scale
di antichi palazzi.
Con gli stivali
delle mille leghe
attraverso androni
e cortili muschiosi
sulle orme
di gnomi beffardi
aggrappati a tele
di ragni giganti

Il giorno che albeggia
diffonde già
un rosso tramonto,
la mimosa e il glicine
sbocciano ed appassiscono
nel brivido di un respiro.
i bambini che nascono
succhiano nero latte
che nutre la loro piccola morte.

Sperduti tra i millenni,
volti senza nome e identità
attendono, alle finestre,
messaggeri celesti
con le tessere mancanti
alla soluzione del puzzle.

Sulla palla di cannone
del barone di Münchausen
fuggo, codarda, verso la luna.
Pagina bianca
di un quaderno nuovo
ancora da scrivere.
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un viaggio nella fantasia, la ricerca di un mondo nuovo, divisa tra speranza e timore... emblematica la fuga romantica verso la luna, della splendida chiusa.
Un abbraccio
Axel

il 08/12/2008 alle 11:14

restare o fuggire lontano, nella fantasia di un mondo solo immaginato e inesistente ?this is the question.scrivere è un buon modo per rispondere a questo dilemma esistenziale
grazie della tua attenzione
un abbraccio
lilli

il 08/12/2008 alle 14:16

Hai citato in uno scherzoso patchwork Kafka, H.von Hofmannstahl, Paul Celan e Rilke. Simpaticissima la chiusa.

il 11/05/2009 alle 14:58