Non sempre teorema ammette ogni lampo
o calcolo,non sempre di imbrigliare
c’è concesso la vita in ogni campo.
Che il pensiero si lasci trasportare
infine dallo spasimo del cuore
riuscendo lentamente a non sprecare
lacrime,a concepire il dolore
come provvida esperienza.Destarmi
con il canto del passero in amore
e degli abiti laceri disfarmi
e dissetarmi in oceani di luce;
lasciare gioiosamente odio ed armi
e dell’ ignavia greve il sorriso truce.
Cercare in visioni trascendentali
l’insolubile nodo che ci induce
a lottar,miseri rigetti quali
siamo,per un avvenire di morte
e vecchiezza che acerbo estirpa l’ali
già a vent’anni;dischiuse ormai le porte
dell’angoscia,che irriverente spezza
ogni velleità di domar la sorte
o di fasciare un mondo sofferente….
Il troppo ragionare è pernicioso
ed arido al contempo;inutilmente
eludo l’arrancare faticoso
d’un folle fallimento,cosi’ crudo
che ogni scudo è implacabilmente roso
‘si da pensar d’esser rimasto nudo