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Pubblicata il 01/12/2008
Su d'uno scoglio derelitto e solo
s'appiglia il mare, in tumultuosa pace
Leviatano giace.Stridente il molo
di zattere cocenti,sfinto tace
ancor.Ma incontrastato tuona il vento
e freme,polveroso intorno asperge
il pianto,e intanto scende l'alba a stento
nell'abisso dileguar;cosi' s'erge
straziato sopra tutti gli elementi
in furente incesto,funereo manto,
quasi che annichilare voglia il tutto
disperatamente ,e s'appunta il lutto
per la morte delle stelle;soltanto
ne riman che piccolissimi frammenti
nel cielo a brulicar,incandescenti.
Assiste silente infine allo schianto
dell'atre ardente ,placido del tutto
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