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Pubblicata il 20/08/2002
Notte, mia sola vita, buio,
E la stella della conoscenza arde.
Arde, brucia, mi brucia.
La gioia di quel fuoco mi
Divora, così come il ghiaccio
Dell’inferno ed io provo
Diletto nell’essere la regina
Del mio eterno regno.

Danzano davanti a me del
Suicidio le ombre ed il vino
Rosso del dolore e dell’odio,
Ribevo in me le mie emozioni
E rido del fluire della Vita
Nelle ultime visioni della realtà.

Danza davanti a me putrida
La carne dei morti, che
Stringono la falce mietitrice.
In un vortice equilibrato
Vedo la mia immagine che abbraccia l’infinito.

Un giorno, forse, nemmeno
Quest’arte giacerà nel mio intimo,
Forse nemmeno il nulla terribile e grato
E l’oscurità da me creata.

Un giorno nella mia nera gabbia
Giaceranno i vermi.
Forse vittima sono di un incubo
Un sortilegio che porta eterna
Malinconia nell'innalzarsi della vita.

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