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Pubblicata il 01/12/2008
Il racconto è un pò vero
da bambino era povero
un talento da pittore
ma poeta per amore

fu costretto ad emigrare
venti giorni d’alto mare
lo portarono in America
dove imparò la metrica

imparò a fare il cuoco
in cucina era un gioco
con le pizze speciali
fu famoso nei giornali

oggi sulla cinquantina
fa il nonno ogni mattina
ma il cuore un pò gelato
pensa sempre dov’è nato

al paese sotto il monte
alla casa dopo il ponte
dove spera di tornare
e la mamma ritrovare

ma purtroppo l’emigrato
ora è vecchio e malato
e non può tornar bambino
perché lungo è il cammino

dopo una vita a lavorare
e ogni lira conservare
lui si chiede a che "vale
se la vita è carnevale."

di: Alcamese
NEW YORK DAY BY DAY ; Now That's Service - New York Times
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Mi ha emozionato..
molto intensa, vera, vissuta..
Un caro saluto
Carmen

il 01/12/2008 alle 12:32

Ringrazio per la visita e il commento,mi stia bene

il 01/12/2008 alle 12:54

Ho capito che e' la tua storia, che sei andato in America a fare il pizzaiolo, che hai tanta nostalgia della tua terra,e della tua mamma , che ormai non c'e' piu'.
La vita hai ragione te e' un carnevale, pero' esiste la speranza.
Se tornassi al tuo paese lo troveresti comunque cambiato.

il 22/12/2008 alle 14:15