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Pubblicata il 29/11/2008
Grandi, gonfie nuvole grigie,
come navi nel mare
lente, solcano il cielo

spira leggero e grigio un vento,
a tremolar le foglie

per le strade , gonne larghe a fiori
e scialli morbidi sulle spalle,
più non vedi

sono lontane ormai
la primavera e la nostalgia,
lungo i binari lerci dell’abitudine

donne soldato virili,
dietro ai loro occhiali scuri,
ritornano fragili a calpestare
la terra madre e la smarrita identità

tra le sterpaglie umide del mattino
giace un corpo,
il cui grido sale, strisciando,
su lamiere contorte

la, bambini vagano nudi,
nelle discariche,
e nelle foreste
giocano con la morte.

L’anima ci ha lasciati da tempo,
tra i tormenti del giorno
e le paure della notte,

mentre questa mattina
il sole taglia le nuvole
ed indora la collina

altre vittime, ignare,
nelle piazze e nei mercati
sono pronte al sacrificio,

non bastano più lacrime
per loro,
non basta una preghiera.

Cammina assente
ed il respiro più non avverte
come se la vita, inevitabile,
fosse per lei ormai lontana

poi si ferma,
le mani sul grembo abbandonate,
il viso segnato,
che più non si consola.

Oleosa follia che lenta
tracimi dai pori,
un corpo che si scioglie
nelle grate di una fogna.

Sarebbe bello che tu ci fossi padre
perché per noi non c’è più pace,
sarebbe bello che tu ci fossi.

L.T.
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molto,molto bella

il 29/11/2008 alle 20:10

so solo dirti un semplice ma sentito grazie, FREDERIK1984
Ciao, Ludo

il 29/11/2008 alle 23:53