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Pubblicata il 25/11/2008
Le osservo scuotendo il capo
ben sapendo che un temporale
non ha gli effetti devastanti
di una pugnalata al cuore
perciò me ne starò all’aperto
ad ascoltare il roboante verbo.

I pennelli saettanti del cielo
colorano di surreale la pioggia
truccano la carte che tra le mani
rigiro e stropiccio con indecisione
finché un vortice se ne impadronisce
spargendole oltre il nero delle barriere…

…le dita vuote cercano il sangue
ma della ferita non v’è più traccia.

SabyGRIZZLY 2008
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Come me ti affascina lo scatenar degli elementi ed in essi sembra ricarcarsi d'energia il cuore...
Un grrrrande ciao altrettanto affettuoso
Cesare

il 26/11/2008 alle 21:42

Rapace scivola nel cielo il lampo,
sottile e sfranto l'atra notte squarta;
nulla lo trattien,mai conobbe inciampo,
trepida l'almo qual pezzo di carta

al sol guardar.Se pur tiepido pare
il nembo al crepitar non v'è preavviso,
e illumina il silenzio,scuote il mare,
pallido si fa alle creature il viso.

....Ma non il mio,uso al pallor e ritroso
d'ogni altrui parola;ciò che tremendo
all'orecchio altrui è a me suono morto.

E se schivo ,disperato e pensoso
alle saette invan le bracia tendo,
è a questo svilimento il tuon conforto


spero sia un commento esauriente

il 27/11/2008 alle 20:11

Chiedo troppo nel sapere di chi è la meraviglia lasciatami come commento?
Un grrrrrande ciao ringraziandoti
Cesare

il 27/11/2008 alle 20:18

Non sarà lo schianto della folgore a togliere di mezzo quella certezza che dimora dentro da sempre, non ci sarà resa se la volontà si prepara a combattere con armi affilate.
Un caro saluto
mati

il 28/11/2008 alle 00:12

Quel che dimora in me, diventa sempre più, un ammasso di ricordi confusi ai quali non so abbinare un luogo o una faccia che mi possa ricondurre ad una giusta collocazione temporale.
Un grrrrrrande ciao con il mio enoreme grazie per il tuo commento
Cesare

il 28/11/2008 alle 15:04