Hai scritto in un dialetto sardo che però io riesco a capire al 90%. Mi piace, sia perchè comunque il dialetto da un "sapore" particolare a queste cose, sia perchè in parte mi ricorda i Natali di quando ero bambino io... il presepio col particolare della pecorella senza gamba e lo specchietto per fare il laghetto si, e come hai detto tu... niente panettoni...ma mandarini, noci e e fichi secchi...
tutto più semplice e povero ma con più amore che ci riempiva il cuore
grazie del bel ricordo Fabio Zac
si tratta di dialetto pugliese..tarantino,anzi sangiorgese..grazie per aver tentato di coglierne il significato..ho omesso di proposito la traduzione per stimolare e richiedere un pò più di attenzione. da parte del lettore..grazie ancora. anna..
Cara Anna..con tutta la buona volontà..non sono riuscita a fare una traduzione precisissima, ma quasi (mamma abruzzese, papà avellinese, sono serviti) mi hai emozionato con i tuoi vividi ricordi..
in particolare la figura dello zampognaro, ormai in disuso (sono anni che qui al nord non si sentono più)pensa che quando mi capita di sentirli..mi commuovo come una scema..non so perché..mi si innesta un meccanismo..come in alcuni concerti di musica classica a cui ho assistito..sono emozioni uniche, che esaltano lo spirito e te ne fanno cogliere l'essenza e le sfumature..come questa tua poesia..
Un bacio Carmen
Atmosfere familiari di altri tempi, dove la semplicità e i buoni sentimenti erano valori diffusi e condivisi. L'uomo però cambia abitudini e mentalità, ma il tempo non sempre cancella il passato. La tua poesia invece, lo fa riaffiorare con forza. Ciao, Fabio.
ECCO LA TRADUZIONE...
Il NATALE DI UNA VOLTA
Chi può dimenticare
il Natale di tanti anni fa
quando eravamo tutti bambini innocenti
e di malizia ne sapevamo poco o niente.
Il Natale , a quei tempi,
era un tempo di felicità,
si faceva il presepe in ogni casa
con due ceppi,farina e cartapesta,
una pecorella con la gamba spezzata
con tanto amore si riparava.
Non si buttava niente, era peccato
se qualche pastorello era buttato:
se c’era un ramo d’albero
era di pino raccolto nella pineta di Cimino (località in periferia di Taranto)
o in quella di Faggiano, che era più vicino.
e l’erba fresca di muschio fiorito
tutto trapuntato di belle margherite.
Alla vigilia dell’Immacolata
tutta la famiglia era mobilitata,
chi ti dava un chiodo, chi la colla,
chi cercava un pezzo di specchietto
che sembrasse veramente un bel laghetto.
Con tanto amore si faceva la capanna
con San Giuseppe, Gesù Cristo e la sua mamma.
e sopra una strada di farina di cappellu (qualità di grano duro)
i Re Magi sopra il cammello.
Per i piccoli era festa grande
girare intorno al Bambino
e pure i vecchi con le coperte addosso
si innamoravano del Bambinello.
Due tarallucci e qualche mandarino
qualche mandorla e due fichi accoppiati
erano cose veramente prelibate.
Non c’erano allora i panettoni,
tanto reclamizzati dalla televisione.
Il Natale di una volta era bello veramente,
sapeva cambiare il cuore della gente,
i grandi , i piccoli e tutti quanti
sentivamo nel cuore d’essere santi.
Io penso sempre con tanta nostalgia
al Natale dell’infanzia mia,
ci veniva la pelle d’oca
se sentivamo suonare due o tre zampognari
le pastorali della nostra terra.
Ora vado cercando col lanternino
quelle frittelle saporite e quel vino,
quelle messe mattutine, e la novena,
e quella chiesa che era piena piena.
Se c’era folla, stava Giovanni il sagrestano
che ti aspettava con la sedia in mano,
però voleva in cambio dieci lire,
ma non faceva nulla, perché almeno
potevi sederti.
Ora ci sono i regali molto costosi,
passano i tempi e passano gli usi,
sentite a me, chi se lo potrà mai dimenticare
il Natale di tanti anni fa!
Scusa per aver pensato che fosse dialetto sardo... io sono di trieste... e pensa che del friulano (che si parla a 20 km di distanza) non capisco veramente nulla, come arabo, ma il tuo dialetto invece si.
Posso chiedere una sola cosa, che mi manca?.. se ho ben capito "li carni ni sintemmu rizzicari" dovrebbe essere sentire un formicolio o pelle d'oca? ciao Fabio Zac
pelle d'oca per l'emozione...grazie..ma ho postato la traduzione per cogliere il significato anche di quel poco che non si riesce a comprendere
Dopo essermi arrovellato la mente per capire mi sono accorto della traduzione, ma ormai ero confuso :-))) e la rileggerò sicuro della bonta della tua penna.
Un grrrrrrrande abbraccio
Cesare
Ho potuto gustarla nel tuo idioma e ad ogni passaggio ho ritrovato l’emozione di un tempo natalizio che non ci appartiene più.
Hai dato al tuo cuore la massima vibrazione del ricordo.
Grazie, mati.
Grazie a te cara Mati, i ricordi sono la cosa più bella che abbiamo..
un caro saluto.anna
carissima Anny, lu Natali ti nna ota..non potremmo più averli.. c'era un'atmosfera magica, la preparazione del presepe..la carta pesta per fare le montagne,il laghetto fatto con lo specchio..i vari pastori,il droghiere, tutte quelle statuine che erano veri capolavori..
Il Natale di una volta era bello veramente,
sapeva cambiare il cuore della gente,
i grandi , i piccoli e tutti quanti ci sentivamo diversi più buoni..
Quanta nostalgia...mi assale! Con affetto.Un abbraccio.Dora
Dora carissima...tempo di ricordi /tempo di nostalgia...ma abbiamo solo l'oggi davanti a noi tutto da vivere..ti abbraccio affettuosamente. la tua anny