PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 24/11/2008
Pietre consumate dal tempo
bianche come ossa, levigate dalle maree
anche loro silenti
come i baci delle tue labbra ferme,
come le tue parole afone.
Tra le braccia di altre vagai,
tra caldi respiri ed ospitali ventri.
Percorsi inutili sentieri inerpicati verso il nulla,
gli eccessi della solitudine… i miei padroni.

Bianca pietra, bianca pelle di donna mia,
tepore della mia anima, armonia di confini
mistici e irriverenti alla madre natura
tanto bellezza fosti per me.
Come d’ombra si nutre il viandante stanco,
riposa e in essa giace,
io cerco te come unica oasi.

Figlia di luce, mia luce,
mia poesia, mia stella polare,
libera i tuoi occhi verso di me,
parlami ancora.
Saprò ascoltare, capirò da un tuo segno
… scivolando sulle bianche pietre,
consumate dal tempo,
l’antica barca riprenderà il mare.
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incantata !

il 25/11/2008 alle 22:40

Questa sera mi state viziando. Grazie
Saluti

Giancarlo

il 25/11/2008 alle 22:59