Madonna
ancor rimembro l'incanto
del vostro sorriso,
e mi vanto,
del piccolo bacio
che ho miso,
furtivo,
sull'orlo di seta,
del piccolo guanto.
la notte sognavo,
financo,
la grazia scoscesa
del morbido fianco,
e i dolci veleni
dei vostri bei seni.
La sorte del paggio
è ammirar
da lontano
la gemma preziosa
che appartiene
al sovrano.
Ma una notte d'inverno
di pioggia e tempesta
infuriava al castello
la solita festa,
i vostro Signore
in tenzoni d'amore
scordava
le vostre ragioni
del cuore.
Dal talamo vuoto
s'alzava il lameno
dasl piccolo corpo,
d'amore in fermento
Per pene si langue,
meschina,
la dolce e sola regina.
io l'uscio forzai,
resistenza temendo,
ma il gemito acuto,
per pudore,l
sottendo!