PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 16/11/2008
“Ora sto bene, dove sto
mi basto accovacciato
con le ginocchia sbucciate
il labbro bagnato di
sale rosso
io non piango mai
perché ora tocca alla mamma
ancora un pochino,
poi tutto finirà
con un rumore tonfo
di pezzi di vetro nel
cassonetto dietro casa,
sentirò Willy abbaiare,
il vicino abbassare la cler del box,
i ragazzi nel campetto di fronte
esaltarsi felici per la vittoria
tra i motorini rombanti di gloria
Quando cammino e poi corro
inciampo sempre,
lo dico a scuola
e la maestra ride con i compagni
tocco il vuoto che mi attende freddo
sotto il banco, e con le dita
mi ci perdo
e allora penso al regalo per Natale,
lo guarderò finalmente negli occhi
a pugni chiusi griderò più forte:
picchiami ancora..papà”


Carmen- 15/11/2008
Note: dedicata ad un amico Massimo, la sua infanzia e adolescenza è stata un incubo.
Il padre era un alcolizzato, è morto qualche anno fa..lasciando profondi segni
indelebili nei familiari.
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E' forte quella voce che riporti nel titolo, l'eco rimbomba ancora nella sua disperata drammaticità.
Un caro abbraccio
mati

il 17/11/2008 alle 00:13

Simili notizie non sono mai abitudinarie, e non ci si fa mai il callo, soprattutto per chi ha il vezzo di scrivere poesie .Un poeta,mio caro amico ebbe a dire “ Poiché le poesie sono lo specchio deformante delle nostre sensazioni, di ciò che ci ha colpito nell'animo”. Non sono semplice cronaca riportata. Per riflettere, tale specchio deve essere lucido, scevro da callosità, da un cliché di perbenismo, perché rendere usuali tali avvenimenti è una forma di perbenismo che tende ad amalgamare il bene ed il male in un unica visione globale, per il timore di non poter dare risposte alle domande che ne deriverebbero.L’esperienza di Massimo va vista come un singolo caso a sé ,per rispetto verso di lui, di valore statistico forse per persone insensibili, ma di valore infinitamente doloroso per chi l'ha vissuto. E’ una poesia che ho scritto a fatica, per la commozione..ben sapendo il tipo di problemi grossi
che tu non puoi neppure lontanamente immaginare, hanno creato a questa persona, con cui convive a fatica..perciò mai generalizzare..le minestre riscaldate sono ben altre..
Saluti Carmen

il 17/11/2008 alle 08:02

E' una voce che spero arrivi la dove coscienze
sensibili che sanno..ma non hanno spesso il coraggio di denunciare, e abbattere il muro di omertà,
come vero atto d'amore verso chi ha avuto la sfortuna di crescere in famiglie del genere..
Un abbraccio
Carmen

il 17/11/2008 alle 08:14

Sono storie, caro Ferdinando, che purtroppo..spesso, si consumano in tutta tranquillità
a pochi metri da noi..e sfatiamo anche l'idea che ciò succede in prevalenza al sud, e in famiglie economicamente povere..
Il mio amico é settentrionale, anche di origini, famiglia benestante..la domenica il padre guai se non si andava a messa..
la forma era importante,
altrimenti la gente parlava..tutti sapevano..vicini
compresi..ma mai una denuncia..
Il Natale per lui era terribile, perché durante le feste il padre beveva ancora di più..
Sono felice delle tue considerazioni a riguardo..
Un bacio Carmen

il 17/11/2008 alle 08:26

Bisogna intervenire socialmente
La vita che siamo costretti a vivere aliena le persone + fragili, alcune di esse si trasformano in carnefici proprio verso coloro che dovrebbero amarli.

E' una piaga che si sta diffondendo, proprio a causa delle incertezze generate dal sistema..

E' necessario l'intervento di persone competenti che affianchino i violenti in un percorso lungo e doloroso di riconversione ma che allo stesso modo, mettano in atto tutte le possibili azioni MIGLIORATIVE del tessuto socio-economico stesso.

Un abbraccio a chi soffre.
smack
liz

il 17/11/2008 alle 10:30

I crack delle banche sembrano essere diventate l'unico problema dell'umanità. Non ci sono soldi che possono scaldare infanzie gelide.

bellissimo il passaggio:
>tocco il vuoto che mi attende freddo
>sotto il banco, e con le dita
>mi ci perdo

mau

il 17/11/2008 alle 10:37

Come potrei esimermi?! :-) ti rispondo..Se tu pensi che il poeta possa vedere solo il risultato finale di un'azione e descriverla in modo unicamente lacrimevole, amico mio, senza offesa ,sei ben lontano dalla poesia. La poesia non è solo sentimentalismo, la poesia è espressione, è musica senza note, e come tale smuove gli animi di chi se ne prova sensibile. Se tu pensi che la poesia debba essere riformista, o smuovere chiunque la senta, anche questo è un falso. Definire una poesia lacrimevole perchè se ne sentono solo le note tristi, é come giudicare una musica suonata dallo stereo di una macchina, dove se ne sentono solo i toni bassi. Poche rilevamenti non bastano a giudicare l'intiero. Una cosa poi di cui non mi capacito è il fatto che ognuno riceve ciò che si merita. Vorrei sapere ,secondo te, cosa ha fatto quel bambino per meritarsi una situazione del genere. A meno che non vuoi intendere che è sua la colpa se il padre lo picchiava la sera quando tornava a casa ubriaco. Naturalmente non è imputabile al fatto che il padre beveva, ma del bambino che si trovava al posto sbagliato al momento sbagliato.
O che faceva magari faceva la pipì a letto. Vorresti allora sottoscrivere l'azione di quei genitori che per punire il figlio che faceva la pipì a letto lo hanno messo a sedere nudo sulla stufa rovente. Sto esagerando? forse sì, forse no, perché sto solo seguendo l filo della tua logica, una logica che non porta molto lontano. E se questo ti offende, io spero di no, prendila con filosofia, in fondo potrebbe essere la diretta coseguenza di una tua azione. Un caro saluto Carmen

il 17/11/2008 alle 22:54

Perfettamente d'accordo con te..
E' una piaga che si sta diffondendo e che molti
cercano di mascherare con discorsi paragonabili
a "tanti rifiuti",ma le persone pulite d'animo e ricche di sentimenti positivi ed edificanti possono molto con quelle azioni Migliorative da te accennate.
Un bacio a te.
Carmen

il 17/11/2008 alle 23:02

Grazie Maurizio..come sai condivido appieno
la tua sensibilità e capacità d'immedesimazione..
Un bacio
Carmen

il 17/11/2008 alle 23:04