PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 03/08/2007



Con fili di platino ornavi occhielli
affrancando bottoni ed alamari
per proteggere e riparare il cuore
dalla morsa del freddo e dalla neve.

Poi, riposti con cura ago e filo
mi salutavi per lasciarmi andare
sapendo che la nebbia in fondo al viale
avrebbe avviluppato lentamente
l’ultima parola e il giallo dei fanali.

La casa ha una fiammella sempre accesa
porte aperte e finestre spalancate,
la scuote o placa - inesorabilmente -
l’ira del vento, la calma della sera.

Casa è il luogo di un’anima in partenza
da dove il corpo si proietta fuori,
fra mendicanti che non hanno un tetto
e mi aspettano all’angolo per dirmi
quali segreti hanno carpito al cielo.





Rosanna Spina
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ho letto questa e altre tue opere e le trovo belle....ora capisco cosa intendi quando parli della differenza tra prosa e poesia.....sono usignolo...che tu hai" stroncato" per il testo in cui descrivevo l'alba.....cmq ancora complimenti....

il 03/08/2007 alle 16:16

le prime due strofe.... e le ultime due. Sembrano due poesie differenti. Ma ancora rimane poetico: una poesia che porta nel titolo "filo", e presenta una spaccatura...quasi un ossimoro.

E ancora...

gli ultimi 4 versi:stupendi...

il 03/08/2007 alle 17:17

ah non ti sei vendicata!

Però non proprio "stroncato", per la precisione ho detto che eri sulla sufficienza (il 6 scolastico), difficilmente confutabili gli appunti che ti ho mosso, solo per dire che su questo sito il cinque è il massimo, l'eccellenza, e andrebbe riservato a poesie estremamente belle e curate, altrimenti, se diamo un 5 a una poesia carina, come differenziamo le poesie eccellenti? Solo questo.

Quello che però mi fa piacere è che da ora in avanti leggerai con un occhio più attento per distinguere poesia, prosa, o prosa poetica. Osservare e migliorare è in stretto rapporto, per chi ama veramente la poesia.

E poi sappi che anch'io ricevo delle critiche, mica ne sono esente, anzi!

Grazie a te, poi ti darò un altro consiglio sotto le tue poesie.

Rosanna

il 03/08/2007 alle 17:55

Sì, sembrano proprio due poesie differenti, e invece sono strettamente collegate.

Nella prima parte attraverso la metafora dell'ago e filo ecc. evoco la figura genitoriale attraverso piccoli gesti quotidiani, che nel ricordo diventano speciali, perché erano segno di protezione e amore da parte di chi vorrebbe sempre tenerci al riparo;

i figli però hanno davanti la loro strada da percorrere, con le loro esperienze verso il nuovo; crescere è proiettarsi più in là, ed ecco che con una certa rassegnazione arriva il momento dei saluti e l'apprensione (la nebbia in fondo al viale, come un sipario dietro il quale c'è la paura dell'gnoto (perché i figli sembrano sempre troppo piccoli)

La seconda parte invece è vista dal figlio, dopo essere partito, perché da lontano, la nostalgia rende più intenso il ricordo di ciò che è venuto a mancare: soprattutto il calore familiare, per cui
"La casa ha una fiammella sempre accesa" , come un faro, un punto-luce che ci rischiara anche i pensieri e i dubbi;

nell'immaginazione, porte aperte e finestre sono spalancate, come ad accogliere nuovamente, come a contemplare un ritorno; ma la sintesi è nell'ultima strofa, quando considero la casa solo un punto di partenza, non un luogo in cui starsene al riparo dal mondo; casa quindi è non solo il luogno dove siamo nati e cresciuti, ma il mondo, dove milioni di esseri non hanno una casa, un riparo, il calore familiare, ed hanno per tetto solo il cielo.

Ecco più o meno l'idea con cui l'ho concepita, e grazie di averla letta e commentata.

Rosanna



il 03/08/2007 alle 18:16

La tua spiegazione è servita molto per accordare le due parti che non era facile capire nella continuità/discontinuità del profondo significato cui alludono.
Un caro pensiero, mati.

il 05/08/2007 alle 22:37

Dici bene Rosanna, la casa rappresenta la famiglia. le porte spalancate sempre aperte,..rappresentano forse, il volere riannodare vecchi rancori..con qualche componente della famiglia...non risolti. Ora, con la maturità acquisita, riprendere il filo spezzato e riannodarlo.
La casa è il luogo dell'anima, e d questo luogo ci si proietta fuori per crescere maturare diventare donna. Come senpre cara rosanna..mi fai proiettare subito ..a sondare e scandagliare...Buona settimana e bacioni.Dora

il 06/08/2007 alle 11:40

Sai mati, era più lunga, ma ho voluto eliminare una strofa e probabilmente adesso è meno immediato il senso, però prima era più dispersiva.

Grazie di cuore del tuo riscontro!

Rosanna

il 06/08/2007 alle 15:52

Con la tua lettura hai scandagliato un altro aspetto sicuramente vero, perché è vero che le cose non risolte col tempo prendono un altro aspetto al di fuori del momenti vissuto, con tasselli da aggiungere nella riflessione, e non posso che felicemente ringraziarti, anche degli auguri di buona settimana, che ricambio di cuore.

Rosanna

il 06/08/2007 alle 15:57