Con frammenti di lune storte
t’allontani. Nel raggio breve
ti travesti d’ombra
in circostanze ibride
di sale e di cristalli, apri le braccia
come un Cristo in croce
aspetti di sentire l’aceto nel costato
infine sputi come angelo caduto,
ma nel groviglio d’echi c’è soltanto
estetica d’una solitudine, frammenti,
puzzle d’una voce che riecheggia tra pareti
di un vaso senza fondo, ai bordi d’una moltitudine
che uniformi a spettatore
ti esibisci in ellissi da astuto giocoliere,
burattinaio d’un teatro dove cambi maschera…
ma quando esci è inverno,
e sul tuo volto
cade e si scioglie in lacrime, la neve
Rosanna Spina