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Pubblicata il 14/06/2004
Il suono della campana a morte
giunse secco
nei pollai di anime indifese
- L 'aria tesa come corda di violino
da cattive mani
distribuì i respiri
negli intrecci dei vicoli
che rifiutarono l'eco dei passi
per risaltare, invogliare le voci
ad allearsi promiscue
al comune intento
del dolore
- Le poesie che avevo distribuito
per il piccolo paese
posato come sogno angusto
mal riuscito
parvero inutili
per addolcire
il distacco dalla già latente vita
che sprofondava intrappolata
nel precario addio senza filo
-Altre volte
erano state solo nuvole
che avevano seppellito
l'ombra amica dei miei pensieri
ma stavolta avvertìi la terra nel calco
per lo stampo vuoto a rendere
- Chiesi al padre
che mi avevano consigliato
senza che mai consultai
di darmi ancora due minuti
per affettare l'orgoglio
e distribuire agli inferi
il pasto dei rancori
col diavolo messaggero
esattore dietro il sipario
degli occhi
- Nel silenzio che esige la decenza
si prostituì il bronzo
della campana
e si aprirono i rubinetti
artificiali e sterili
delle lacrime
-Vidi i veri attori del mio teatro
rendere omaggio
alla mia farsa
celata a loro
con grande bravura
e piansi l'indecenza
del loro finto cordoglio
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dal volume: voci dall'inferno
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il nostro teatro la nostra rappresentazione unica e contorta...é molto bella questa tua poesia..Ciao..LUna

il 14/06/2004 alle 11:37

grazie lunaa
michael

il 15/06/2004 alle 02:48