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Pubblicata il 20/10/2003
Rimasi ore…immobile,
Nel fissare quell’immagine nello specchio.
Rintanato nell’angolo mi guardava fisso con il mio stesso volto,
rigido e muto.
Ci fissavamo negli occhi,
lo tenevo inchiodato con lo sguardo,
attimo per attimo avevo lottato con lui per la vita.
Per una vita che è mia,
ma non mi appartiene più
la vita che avevo condotto fin’ora
mi era del tutto estranea.
Ci guardavamo, lo specchio era pieno del suo volto,
di mani vaganti che volevano afferrarmi…
ancora quel nulla che mi risucchiava, che non c’era.
No! Non ne potevo più di quel immagine, di quel volto!
Io…non…ti voglio!
Mi misi a strillare.
“ Non mi senti? ”
Perché mi guardi con tanta insistenza?
Presi un grosso vaso e lo scagliai contro lo specchio
fortunatamente non lo colpii e immediatamente mi pentii
disprezzai me stesso, miserabile e meschino il mio gesto.
Il volto ferito nel suo orgoglio
abbassò gli occhi e lentamente volse il capo in segno di protesta
e con lento trainarsi rientrò entro il foro nero della mia mente.
E mi parve di riconoscerlo
era me stesso,
un uomo che io avevo conosciuto, assai poco.
In me passato e futuro s’incontrarono
ma il mio presente li ha scacciati entrambi.
Desiderai che ritornasse
e così persi una occasione per conoscere me stesso.
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