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Pubblicata il 30/04/2003
Ascolta, giudice, sono il tuo perseguitato
il condannato preventivo, l'uomo odiato
sono il tuo curato, cattivo come la spina
Tu mi hai condannato, tu mi hai sotterrato
e io, io sono l'innocente senza speranza
nè prove, nè moventi, solo note dolenti
Sei la mano dei comunisti, rossi in toghe
denti aguzzi, mangiabambini, odiati odiati
m'hai negato parola, sei l'ombra nera
Per uno spicciolo, un conto estero, una carta
intestata all'azienda principale, per eternità
mi conficchi punte di fuoco al petto
pagherai tutto, non avrò pietà di legge
ti farò marcire, pietire, maledire, pregare
nei sotterranei quando avrò Legge di mano
Siamo i potenti, i padroni, i grandi baroni
perseguitati no, nè da te uomo della terra
cambieremo nome, saremo in tanti su di te
come sparvieri, e ti porteremo in trono
trono di chiodi per farti capire bene, uomo
chi comanda e chi esegue, chi è il Potere
che non concede tregue, nè rassegnazioni


*Liberamente tratta dai giornali di oggi, sentenza di Milano, processo Imi-Sir-Lodo Mondadori
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