PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 04/02/2015
Pezzo di roccia che girovaghi nello scintillare di un prato notturno,
hai frantumato il muro della follia senza far rumore
e non t’importa se ci vuole un attimo per scoprire l’Inferno nascosto dietro la porta del Cuore.
nel fragore di una notte hai vissuto il suono del dolore che brucia come un rasoio sulla pelle,
nella luce della Luna hai visto il sangue delle maschere del passato,
ed in quei lampi di esistenza ti sei chiesta cos’è la Morte e cos’è la Vita...
ci sono strade nella tua mente che riconosci solo quando non sai se essere Caino o Abele,
e ti accorgi che non era eterno tutto ciò che sembrava scritto in quella fotografia strappata.
ma cosa resta di quel respiro che mentiva quando il suo sguardo ti accarezzava le parole,
di quei destini che son diventati volti senza voce?
ti svegli lentamente con la paura di cadere nel delirio dell’Anima divisa a metà
e cerchi di capire se tutte le cose che vedi sono come quella realtà che hai preso a calci
oppure tenti di vivere i riflessi chiari ed i riflessi scuri delle sensazioni attraverso il tuo Dio.
ma ora chiudi a chiave questi momenti e non voltarti più indietro,
fai delle mani una culla per i tuoi occhi verdi e fermati nel silenzio di uno sfiorarsi di labbra
perchè non puoi vivere per sempre tra quelle facce che ti hanno ferito la schiena.
in ogni respiro c’è dentro la tua furia d’angelo e non è solo rabbia,
non è solo sete di occhi selvaggi e di visi orientali che hanno dormito accanto a te..
tra le linee della mano non riesci a distinguere il confine tra le tue verità e le tue scuse,
e mentre tra le dita scivola una vita fatta di fuoco&acciaio,
nemmeno troppo lontano dai pensieri che aprono la ali,
senti la melodia che ogni tanto riascolti nel vento assomigliare sempre più alle parole di una preghiera..
tu che ancora porti il deserto in tasca hai dato alle notti tutto il pianto per consumare il rancore,
ed è una inutile bugia fingere di dimenticare tutte le cose dette che senti correr nella testa..
ma dentro qualcosa si muove,e quando togli la polvere sui rimpianti
ascolti le mie storie come se le volessi negli abbracci che tieni solo per te..
mille battiti al sorgere del Sole..c’è il riflesso del tuo volto sul pugnale che tieni in mano..
cento battiti al sorgere del Sole..l’istinto corre fin dentro le domande che ti sei fatta..
dieci battiti al sorgere del Sole..senti il collo teso come quando abbandonasti casa..
ma tu non vuoi vivere così,non vuoi morire così..
potresti distruggerti o sopravvivere quando ti accorgi che l’Amore è tutto quel che non hai da sognare
e trattieni il fiato quando senti tremare la voce persa negli abissi delle tue emozioni.
pezzo di roccia che girovaghi nello scintillare di un prato notturno,
rallenta i battiti del Cuore e del tuo Sapere così tanto e così poco,
perché se chiudi gli occhi potrai sentire queste righe nei solchi aperti della mente
ed udire lo Spirito galleggiare sulle intime idee di noi vulnerabili esseri umani.
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ONIRICA! Stupenda poesia, Gilles! Cavalchi le onde poetiche con una destrezza raccapricciante! Significativa dal senso compiuto! Sir Morris

il 04/02/2015 alle 22:27

bellissima....Gabriela

il 14/11/2017 alle 13:11