Imbastire
regolari infiltrazioni
su bastimenti che scivolano
nei meandri paludosi
tra le agavi e le squame
e le putredini graziose
come custodi affastellare
negli archivi della carne
ogni battito dei cilindri
che leccano energia liquida
liquami preziosi e coppe
innalzate con leggerezza da colibrì
sopra sbarre di finta porcellana
e tende graziose, cesellate
sulla groppa degli intoccabili
nella selva di cementi variopinti
che anima i nostri percorsi
per affogare infinite volte
perdenti e gaudenti
ciliegine su cumuli di scorie
modellate a sembianza di torte.