PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 24/09/2009
Come gusci di noci instabili
veleggiando su acquitrini putridi
siamo stati succhiati in vortici
scomparsi come entità inviolabili
riemerse deità fantasma
incerte tormente d’animi
sparute stelle sterili
assiti imploranti cantici
impenetrabili rimbombi vuoti
vacui sorrisi allo scadere
suonati ammaccati confusi
d’imprevisti ardori
di sacrosante felicità
stagioni tralasciate alla polvere
di archivi sgangherati della mente
nei bordelli della polpa grigia
estrapolata con cucchiai d’argento
tirata a seccare su porfidi
sezionata e numerata per confonderci
volontari disertori con le ossa al muro
assoldati plotoni, ahahahahah!
branchi di lupi abortiti
con le cerbottane a tracolla
astri feroci a perpendicolo
a creparci a cremarci a fotterci con i nostri attributi
a lasciarci maciullati di sorrisi
beoti mano nella mano, clavicole con clavicembali
il corno chiama a raccolta, non è ancora il momento
di sparare sui vermi che nutriamo
non è grassa la raccolta tra le piaghe
tra i bubboni inesplosi
tra gli alberelli di Natale
nelle zolle fumanti di concimi nucleari
c’è ancora un paladino alato
a lato della sala
alcune poltroncine e...certi sgabellini...
liberati da inutili zavorre
appoggiamo i nostri caldi glutei
e teniamoci pronti ad applaudire.
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