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Pubblicata il 20/08/2002
Un uomo assetato, stenta verso un pozzo molto profondo le cui acque non si possono vedere ma solo intuire, il secchio scende nell'oscura caverna vuoto del suo contenuto.

Due mani guidano la corda che lo sostiene, sono instancabili, manovrano con attenzione la sua discesa.

Si sente il suo planare lento, s'immerge nelle gelide acque, risalendone colmo.

Non può contenere molta acqua,
ma quel poco che vedrà la luce sarà linfa di vita per colui che ha tirato la corda.

***

Un altro giorno saluta la vita le stesse mani le stesse braccia ritentano l'impresa, un altro secchio vuoto scende riportando con se fresca acqua, altra linfa che disseta.

L'uomo è certo che l'indomani il pozzo gli donerà altra vita, non sa per quanto tempo ancora, ma giorno dopo giorno continuerà ad attingere dallo stesso pozzo.

Quando il pozzo avrà dato fine al proprio fondo, e l'uomo dopo aver calato il secchio lo ritirerà a se vuoto, non avrà timore di rimanere senz'acqua, perchè ora sarà abbastanza forte per scavare un altro pozzo, e così sarà per sempre, sino a quando fonte della propria ricchiezza diverrà lui stesso.
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