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Pubblicata il 29/03/2008
In un sereno lontano dì di maggio
Ho aperto gli occhi a quel raggio
Che iniziò ad illuminare il mio viaggio
Facendomi ammirare la luce
dopo mesi rintanato in pace
in un mondo non ancor maturo
fatto tutto di chiari scuro
continuando a scalciare
in quel domiciliare
col mio piccolo ditino succhiato in bocca
ad aspettare quell’ora che scocca
per la gioia della mia impaziente mamma
volendo al più presto ammirare il mio fotogramma
e tirare un sospiro di sollievo
vedendomi finalmente dal vero
alla luce della vita finalmente uscito
e da un manto roseo vestito
nel mutismo più silenzioso
in quell’ambiente molto curioso
qualcuno mi afferrò per i piedi
e dopo una sculacciata diedi
moto alla mia prima escandescenza
con un pianto senza scadenza
per poi a contatto con il primo bagnetto
sentii in me un calore che sapeva d’affetto
e poi sovrastato dal dolce tepore
provai anche l’acqua col suo sapore
finché finalmente ben lavato
ed infine amorevolmente asciugato
mi ritrovai tra braccia amiche
amorevolmente coccolato e felice
da quel cuore di mamma
che era un amore in piena fiamma
in un meraviglioso mondo d’incantato
che dal battito sprigionava un dolce canto
cullato da soavi note
a me ancor del tutto ignote
mentre l’amorevole e calda sua mano
mi strinse al quel suo petto umano
per farmi assaporare quel cibo prelibato
a cui la natura aveva donato
per poi pian piano assopirmi in felicità
in quel mondo che racchiude sogni e realtà
sul percorso di ogni nuova vita
che per ogni nato verrà sempre applaudita!

Nilodan – Gi.Pi.
(Dalla raccolta “Pensieri & Ricordi”)
29/02/2008
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mi piace questo modo di scriversi che si racconta ,forse perchè esce anche dalle mie vene ogni tanto ,bravo e benvenuto ,un saluto ariele

il 29/03/2008 alle 12:10

tenerissima descrizione dei primi momenti della vita dove si assaporano quelle emozioni e sensazioni che la stessa vita non sarà più in grado di darti dopo , perchè sono uniche e irripetibili, la tua poesia mi fa molto pensare e immergermi in un mondo però meno roseo per un neonato , e penso a tutti quei bambini che alle soglie della vita non hanno mai visto quella luce , ne sentito il calore di un petto amorevole e a cui è stato tolto il diritto alla vita e inevitabilmente mi rattristo ma ti ringrazio per avermi provocato questa riflessione e averla potuta trasmettere a chi legge. un abbraccio e un bacio veronica.

il 29/03/2008 alle 15:52

Un gradevole andare a ritroso per ritrovare le prime emozioni della vita.
Ciao, mati.

il 29/03/2008 alle 22:59