Probabilmente,
ciò che riaffiora,
soffia brividi di brezze
radenti i corridoi,
quello strano ripetersi
di voci
familiari e sconosciute,
richiami smarriti
tra il tormento
di capelli toccati,
come per riconfermare,
la nobiltà
che ci uccide in solitudine.
Cerchio
intorno all'inutile,
riscopre,
ciclicità di vite parallele
ridotte al sublime,
inchinate
dinanzi a totem e croci;
il desiderio
fonde odio ed amore
in perversioni
ricche di elementare umanità.
Angelo dell'incoerenza,
compiuta creatura
che impartisci
indifferenze esistenziali,
ad ogni lamento,
assegni eguale assoluzione,
spingendo oltre l'orizzonte
il senso dell'universale.
Non c'è lanterna
che rischiari il buio
senza pensiero,
si viaggia sul carro del tatto,
assorbendo sensazioni
che le mani
trasformano in visioni,
relazioni lunghe
tanto quanto un illusione
ma sufficienti,
per avere il coraggio
di ripetersi anche domani........