PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 12/09/2006
Cani affamati rincorrono l'asfalto
incattiviti dal dolore e assuefatti al nulla,
ricoprono i loro tratti di giallo smalto
mascherando la rabbia che unica li trastulla.

Odiano tutto per odiare di nuovo,
e donano gli ossi rosicchiati per placare dio
il loro dio, di giustificazione covo
un morto dio che come parroci ha il morto io.

Martoriano la coscienza con in materiale
del quale sono gl'indiscussi padroni
e i dissidenti li chimano figli del male
perchè attivano il loro neuroni.

La vita diventa un credito alla fogna
per i ratti che s'iniziano al meccanismo,
ma c'è chi con il rischio della gogna
vive, ama, respira senza questo sofismo.
  • Attualmente 4/5 meriti.
4,0/5 meriti (1 voti)

di forte impatto descrittivo senza alcuna banalità o concetto espresso retoricamente..significativa

il 12/09/2006 alle 21:06

Grazie, quando scrivo quello ke temo maggiormente è la banalità e di riempire il più possibile di senso.
Ciaozz

il 12/09/2006 alle 21:19