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Pubblicata il 10/09/2003
Dall'altezza
del giorno
precipito
in una notte
rete tesa
Rimbalzo
e mi smarrisco
in capriole
della fantasia
Poi nuovamente
cado
nella contemplazione
di un presente
che mi pare
vano
Sogni e lacrime
non sono
cuscini adatti
per un riposo
sano
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Bellissime considerazioni, ben espresse e convincenti. Particolare l'impatto dell'incipit, "Dall'altezza
del giorno
precipito
in una notte", molto bello, e la strofa finale, al confine fra saggezza e malinconia.
Un caro saluto!
Axel

il 10/09/2003 alle 12:56

Grazie sai che ci tengo ai tuoi commenti...
Soltanto vorrei essere più allegro e meno malinconico.
Ciao Umberto

il 10/09/2003 alle 13:00

Ciao Umberot
tra il bastone ela carota ti scrivo perché avevo voglia di venirti a trovare e faccio molto bene, perché questo tuo testo poetico, nel complesso godibile, ha la sua originalità nel rimbalzo che hai descritto con maestria, l'andare e il ritornare delle emozioni si captano all'impronta e la chiusa è un bel tocco poetico, indice di tormenti notturni

bravo
non hai nulla da essere depresso
c'è molto per te da qui a poco appresso

e co' 'sta rima di bassa manovalanza
ti bacio
Kat

il 10/09/2003 alle 17:32

Grazie per l'augurio Kat... apprezzo pure la bossa manovalanza da uomo di sinistra...
Ciao Umberto

il 10/09/2003 alle 19:01
Jul

Per un animo poetico la stasi è impossibile ed è questa la nevrosi esistenziale: si vive nel quotidiano con determinata durezza per difesa e sopravvivenza, nel privato il poeta ha bisogno di grande dolcezza e spesso, non trova riscontro, allora iniziano le masturbazioni mentali (leggi scrivere).
Affettuosamente,
Giulia

il 17/09/2003 alle 19:23