Al primo tremor del giorno
son frullo tra i rami
i nidi colorati della cincia.
sveglia Firuzè
canta l'allodola
l'ora del mattino
nel becco della rondine
freme primavera.
tu stiri le ali
vesti color salvia
con fascio di ginestre
io so prender la gioia
in scatto manuale.
la mente, strana cosa,
per certi versi nuova,
ed il cuore
che pare fabbricato adesso
mi riportano
con i ginocchi graffiati dalle ortiche
quando nei campi venivan su
giunchiglie e margherite
ed eri tu, pettirosso, il mio acquerello d'amore.
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