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Pubblicata il 15/11/2019
Non sapremo mai come raccontarlo,
se in prima od in seconda persona,
usando la terza plurale
o inventando continuamente forme
che non servirebbero a nulla.
Ma se iniziassimo a chiederci
perchè nella notte soffochiamo
le gioie del giorno e gli starnuti della sera
non accetteremmo mai un invito a cena
o sfameremmo di miglio un passero.

Dopo lunghe ore di cielo
perfettamente limpido,
un rettangolo purissimo appeso
con gli spilli alla parete della stanza,
ecco una nuvola che entra da sinistra
e porta lentamente a spasso la sua grazia,
poi svelta si perde sulla destra.
A volte tutto diventa
subitaneamente grigio,
tutto è un'enorme nuvola,
e improvvisi crepitano
gli schizzi di pioggia,
come un pianto al contrario.
Ma come sempre
a poco a poco esce il sole
e di nuovo entrano le nuvole,
due, tre alla volta, in compagnia
di colombe o, in rari casi,
di passeri che imitano
il volo degli storni.
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Il tuo sogno di nuvole procede da destra a sinistra poi piega col vento un poco sorridendo

il 16/11/2019 alle 03:25

Molto si regge sulla geometria delle immagini. Grazie Malalunaa e Genziana per la lettura.

il 16/11/2019 alle 09:40

La geometria delle immagini...sono sempre affascinato dal tuo modo di interpretare la realtà, i versi scorrono con le immagini e le riflessioni allo specchio.

il 17/11/2019 alle 08:00

sarebbe per me libertorio scrivere un giorno qualcosa in cui mescolo alfabeto con il linguaggio macchina. E magari quanche qualche algoritmo o equazione...... Grazie Vincent per il commento.

il 17/11/2019 alle 10:02