Adesso coccolati e assorbi
quel calore disperso
tra le tane della maglia.
Non c'è nessun scalda-cuore
in alcun punto fermo
del tuo sonno.

Inchiodato al tiglio
foglie vizze sono ora tuo cuscino
mentre il tacco degli stivali
traccia esse sporche in frenata
e binari netti tra le aiuole.

Nelle orecchie che sanno di fosso
l'ultimo sibilo radio che odora
di lezzo, di ferrigno:
"Noi condanniamo tutti coloro
che cercano di seminare
il veleno dello sciovinismo
tra le file della nostra gioventù".

Stronzate via etere
anch'esse inchiodate al tiglio
senza primogeniti maschi.

Recuperato in una riffa
il tuo colletto sgualcito
mentre qualche vecchia portinaia
borbotta dalle parti del vi Distretto
scrutando nel latte rancido
tracce di chiodi.