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Pubblicata il 10/03/2019
La mano si è posata con forza
su parabole vitali ferendomi a dismisura
eppur da quella sofferenza ho tratto un vanto
e senza retrocedere ho varcato il limite del cerchio
scrutando oltre
ho assimilato colori d’ocra e nuova luce
nel gemito di foglie aleatorie nel vento
nell’odore d’aliti di primavera
ho tratto semi germoglianti natura
migro ora coi polsi liberi da legature
ampliando ascolti aperti a inedite impronte
in una piazza ove si racchiuda il senso d’infinito
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