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Pubblicata il 28/02/2019
In quella scrittoria di Capo Mulini
l’uomo sembra guardare trasognato
oltre la gora i mandorli in fiore.
e scrive di una bellissima ninfa del
mare e d’un pastorello perdutamente
innamorati, e della bile e dell’ardore
del ciclope invaghitosi di Galatea.
vistosi respinto, e scoperto che lei
gli preferiva un mortale villico,
decise di togliere la vita al rivale.
la disperazione di lei impietosì gli dei
che tramutaron Aci in un fiume ciclico
che, riversandosi in mare sarebbe per
sempre restato accanto alla sua ninfa.
e quel flauto tornò a suonare armonico.
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