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Utente eliminato
Pubblicata il 09/02/2001
Come nel sogno così le tue pupille
hanno riflessi d'argento
o di penombre nascoste nell'azzardo.
Questo è il tempo del sonno,
il dubbio delle foglie perse,
la freccia che al mattino
si spezza all'improvviso nel peccato
Se è vero il mio pensiero
di schegge, debole,
a frammentar ricchezze
non più celate verso il corpo nudo.
Fra le stanze ed il cielo
stringo il sudore del petto fortunato
nell'incerto tuo raggio,
nel tuo profumo stormito come allora.

Nel luogo sempre incerto
e quasi fioco
il mio respiro stacca
fuor del dubbio:
a sottrarre vecchiezza.
Nei giorni dell'inverno
è giusto dubitar finchè vorrai
sbarrare finestre,
frenare gli orologi nel silenzio.

Altro passato,
qualcosa dietro i vetri,
lunghi sussulti che tu insegui
per me
nel declinare.
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