La giornata era assolata,
la doccia rinfrescante.
sorridendo, mi passasti
l'asciugamano.
di soppiatto
seguivo con gli occhi
la goccia che scorreva
nell'incavo dei tuoi seni.
ne uscì veloce,
puntando con decisione
al nodo profondo
disegnato dall'ombelico.
in quel gorgo ebbe una esitazione,
quasi si frantumò,
poi riprese il cammino
con rinnovato piglio.
ora il passaggio
era più complicato,
una foresta di neri steli
l'intrico da superare.
vidi la goccia esausta
arrivare ai bordi di una voragine
che non v'era modo d'oltrepassare,
se non facendosene assorbire.
lì, nel profondo, scomparve.
io decifrai l'occulto messaggio!
perciò nemmeno mi asciugai
e immantinente, danzante,
dentro di te mi ritrovai!
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