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Pubblicata il 11/03/2011
Prostrato ai tuoi piedi,
come ti spoglierei oggi
di tutti quei baci che ti diedi tremando.
Come ti spoglierei di quelle occhiate
inviate ai miei messaggi
che non sapevano parlare.
Come ti vorrei spogliare
di quei segreti ovattati mai rivelati,
di quei sottili passaggi di parole
omaggi ai tuoi sorrisi
così misteriosi e tanto ammirati.
Come ti spoglierei
di quella speciale dolcezza
carezza di bambino,
di quella mascherata tristezza
sovente nascosta e negata.
Vorrei spogliarti delle preghiere
per mettere a nudo
il tuo scudo di santità,
dei pensieri di oggi e di ieri
e anche della felicità
per saper come eri
e come sei veramente,
ma io ti deludo, zittisco,
mi scuso umilmente.
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Mi sembra un'intima lotta fra i vorrei dispiegati fra i versi e la curiosità di sapere e poi la decisione di deludere, alla fine, scusandoti.
A volte la decisione di zittire sembra essere la migliore...
E' stata una bella lettura, complimenti.
Ciao,
helan

il 11/03/2011 alle 12:46

intriga questa poesia meno sensuale di quanto sembra e che quando ormai ha dichiarato di voler spogliare persino delle preghiere il suo amore decide di tacere ogni pensiero, rich.

il 11/03/2011 alle 13:31

E' la poesia della dovozione che asseconda ogni mai concessa argomentazione...

mi piace, mi colpisce e mi rattrista.

il 11/03/2011 alle 15:17

Non bisogna mai scusarsi
dei pensieri deludenti,
ma far si che siano concilianti
nell'omaggiare il suo sorriso Ugo.

Devi osare senza domande credimi.

Marygiò


il 11/03/2011 alle 16:20

Questa e' pornografica

il 24/04/2013 alle 10:47

Complimenti. Un significato molto fine. Mi sembra tipo "le cose che non ti ho detto" potrebbe essere questa la giusta interpretazione?

il 07/05/2013 alle 19:02