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Pubblicata il 01/10/2002
È come quando quasi mi commuovo
nel sentimento di luce incipiente
e sera, e Roma, che nasce dal nulla
di tufo piano piano e grida sogni
lontani, audaci vagiti, passando
sotto la plastica dei lecca lecca
immensi di autogrill, rombi di cielo
ruggente, eppur sereno, asfalto e complice
campagna; e il lungo rettifilo è un attimo
del tempo, il tempo morto, e sa di lenta
lieta agonia del silenzio, ed insieme
di eterno la città del mio domani.
Dal nulla del mio cuore nasce un sogno
di rime e Rome abusate, e sincere,
malgrado tutto; l'Amore di luce
di gioia e tufo ardente in una lacrima.
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