PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 05/12/2010
C’è stato un infinito,
dove tutto era silenzio e fragore
poi;
il tempo ha preso possesso
dell’attimo e della vita
scandendo il tutto tra un tic e un tac.

Non mi resta che assiste in silenzio
cercare d’arginare l’angoscia
al frantumarsi di un amore
consunto,ossidato dall’incuria
svuotato dalla sua stessa linfa poetica
pochi satinati dettagli a effetto ombra
tra bagliori asessuali
connessioni confuse distratte da riti ossessivi
miraggio deduttivo d’acromatica dolcezza
nella visione di ambiguo narcisismo
dilaga in spazi sottili di ondulato deserto
accentuato da un sole palpitante
liquefa spazio in colori
labirintiche trame di raggi iridescenti.

Un credito d’amore
perso in un mare d’inverno
mentre onde, come sciami impazziti
si frantumano su rocce frastagliate
spandendo schegge come segmenti vetrosi
risuonano nell’aria, specchiandosi nell’acqua,
cerco di raccoglierne un frammento iridato
ma si espande virando in mille riflessi
ne assaporo solo l’amaro fruscio
restando rinchiuso
nel mio tempo finito.

Brunouk
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Bella/triste/vera poesia. Molto apprezzaato quel..."liquefa spazio in colori". Complimenti e saluti

il 05/12/2010 alle 23:51

Se scrivi poemi così
il mondo non finirà credimi Bruno,
mai dire mai nella vita,
tutto può ricominciare fidati!

Marygiò

il 07/12/2010 alle 11:43