Il filo del cielo
Nell’aria umida della sera
l’estate si coricava sui campi.
Si andava insieme noi due
a cercare sentieri, paradisi
verdi e acerbi come i nostri anni.
I grilli intonavano melodie di violini
tra l’orizzonte ed il rosso delle rose,
mentre le nostre mani si cercavano
come sorrisi nelle feste agresti.
Forse ce lo avevano già detto
che non si poteva stringere
il filo del cielo dentro le mani,
né raccogliere l’acqua delle stelle
per abbeverare il fuoco dell’anima.
Il verbo dell’amore non conosceva
l’ora delle attese
e per ogni attimo che passava
il tempo sapeva già di rimpianto.
Cadeva ardita la purezza del tuo fiore
nel prato ansante del cuore.
Ricordo i respiri di certi momenti,
le fantasie e i colori dei batticuori
e quei sussurri di rugiada, raccolti
con le parole a cercarsi negli occhi,
mentre il credo, il nostro credo
tratteneva con forza nello sguardo
il grido festoso del sogno raggiunto.
Gino Rodi