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Pubblicata il 07/03/2010
Luogo comune è dire che dopo la pioggia torna il sereno,
ma con la condizione che si riesca ad avvistare un arcobaleno
che scaccia via sconforti, avvilimenti e malinconie,
e mette dentro all’animo la voglia di bizzarrie;

se all’arcobaleno tu non ci credi, non lo vedi o non ci fai caso,
luogo comune è dire che dei maligni t’hanno persuaso
ad annullare il bene e a trasformarlo nel più temibile dei mali
anche perché conviene dire cose fatue ma sensazionali.

Luogo comune è dire che siamo tutti del tutto uguali,
e che la differenza è solamente frutto di naturale qualità;
ma dico io qualcosa pur vuol dire l’apparenza:
una è la terra, le forme sono quelle, brutte o belle; e allora?

Frutti di desiderio insopprimibile o di violenza maniacale,
e poi si cresce dentro prima al chiuso e poi rinchiusi,
e prima o poi si va dilazionando termini con dei trucchi,
e ritornare nulla infine e nel terrore degli inutili ricchi.

primadituttolamaterianms4310
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