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Pubblicata il 21/06/2009
c'è troppo silenzio tutt'attorno.
O forse c'è solo troppo frastuono in me,
non riesco a sentire altro che i miei pensieri,
quelle voci dentro di me:
mi danno tormento,
sono una musica assordante,
mi parlano di mille sensazioni diverse, di miriadi di posti diversi.
Poi ad un tratto, si azzittiscono,
mentre fuori la notte è calata sul regno degli uomini.
Chiudo gli occhi e ascolto il vento,
mi parla di un tempo diverso, che non ho mai vissuto,
mi parla di te,
che non ho mai conosciuto
e che forse non conoscerò mai, ma ti sento vicino a me.
Così impossibilmente lontano, irraggiungibile.
Ma il vento non lo sa, e continua a parlarmi di te.
Siamo due corde della stessa chitarra che suonano la stessa nota,
vibrando l'una vicino all'altra.
Senza di essa, l'altra non vibrerebbe con la stessa intensità.
Senza di essa, l'altra sarebbe già strappata da quel legno che non è il suo.
Ma la chitarrà non si scorderà, e vibreranno a lungo insieme, senza stancarsi di suonare della dolcissima musica
che il vento, soffiando, trasporterà nell'infinito mondo degli uomini.

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(grazia di esistere Casco...)
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Molto bella questa tua poesia ed è stato un piacere leggerla.
Buona domenica
helan

il 21/06/2009 alle 08:54

Grazie del passaggio
Grazie del commento

Buona domenica anche a te.

P.S.
Casco, il commento è anche per te...

il 21/06/2009 alle 12:03

grazie...

il 21/06/2009 alle 18:14

mi associo ai commenti*******mariwal1948

il 29/06/2009 alle 16:41

Il regno degli uomini...non potrà mai comprendere tutto ciò che esula dalla realtà. Ma questa "musica" è talmente forte da stravolgere tutti gli schemi, e la rende superiore a tutto.

il 05/08/2009 alle 01:34

cosa aggiungere x dire bene?...felice di leggerti!:annarella.

il 10/09/2009 alle 18:06