c'è troppo silenzio tutt'attorno.
O forse c'è solo troppo frastuono in me,
non riesco a sentire altro che i miei pensieri,
quelle voci dentro di me:
mi danno tormento,
sono una musica assordante,
mi parlano di mille sensazioni diverse, di miriadi di posti diversi.
Poi ad un tratto, si azzittiscono,
mentre fuori la notte è calata sul regno degli uomini.
Chiudo gli occhi e ascolto il vento,
mi parla di un tempo diverso, che non ho mai vissuto,
mi parla di te,
che non ho mai conosciuto
e che forse non conoscerò mai, ma ti sento vicino a me.
Così impossibilmente lontano, irraggiungibile.
Ma il vento non lo sa, e continua a parlarmi di te.
Siamo due corde della stessa chitarra che suonano la stessa nota,
vibrando l'una vicino all'altra.
Senza di essa, l'altra non vibrerebbe con la stessa intensità.
Senza di essa, l'altra sarebbe già strappata da quel legno che non è il suo.
Ma la chitarrà non si scorderà, e vibreranno a lungo insieme, senza stancarsi di suonare della dolcissima musica
che il vento, soffiando, trasporterà nell'infinito mondo degli uomini.
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(grazia di esistere Casco...)