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Pubblicata il 15/08/2002
Aspetto te, aspetto il sole, ed è notte
grigia di nubi e nostalgia, rimpianti
di stelle mai accese e lune morte,
di frasi mute marcite nell'anima.

Aspetto te, aspetto l'alba, e tacete
entrambe, e almeno avessi un'ombra senza
peso, un ricordo del tempo che fu
e non è stato, un segno, orma nel nulla.

Relitto dei miei sogni, aspetto il mare
e tu sei un lento naufragio, incruenta
beffa di secche, di Ararat sbagliati,
di tutte le parole che ho già scritto.

Quarantaquattro gatti capiranno
di andare in fila per quattro o per undici,
e invano aspetterò il resto di due,
di noi due, io, stanotte, ombra randagia.
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...la troppa attesa ci fa perdere il gusto dell'immenso che ci circonda e che tu descrivi...pieni delle nostre sofferenze ci svuotiamo del mondo...siamo proprio strani!...ma quanta fretta abbiamo di riempirci di altra sofferenza...
...molto bella fili...nella sua tristezza...
...ptciù...simy

il 16/08/2002 alle 01:18

fischiando nel vento ,
la metà del cielo la prossima volta
ti darà una mano.
Continua a scrivere :-)

Salutidifinesettimana

alidivetro----<x@

il 17/08/2002 alle 13:44

La notte altro non è che una piccola parentesi di luna in una vita di sole, di dolci naufragi nel caos che può creare una vita in due. Il resto di due è ancora due, anime indivisibili di un'alba eterna...
Fede

il 21/08/2002 alle 21:13