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Pubblicata il 01/12/2007

Sei un roveto
un lago di spine
acqua che muore
marcia di silenzio.
Dei miei fiori
dicevi che erano
stati recisi
e glissavi
ad ogni tentativo
di stringerti in abbraccio.
Mi sommergevi
con le tue parole
ed i ricordi
che non comprendevano
alcuna mia foto.
Debole ed algida
ti cullavi
nel tempo che era risorsa infinita
nel tuo continuo
fabbricar disconferme.
Adesso che mi hai reso folle
ho intuito di avere scampo
ti lascio senza clamore
così come tu
amavi fare:
silenzio, silenzio, silenzio
tu non hai dignità di
comunicante.
Ora sei sola!
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molto suggestiva..
"tu non hai dignità di
comunicante.
Ora sei sola!"
oggi mi sento così anch'io.

grazie per avermi prestato le tue parole a rivestire un mio stato d'animo...

il 02/12/2007 alle 08:28

..le distanze fra i cuori sono lo spazio dell'infinito insuperabile...non resta che il silenzio..

il 02/12/2007 alle 09:25

Ti hanno negato ogni qualità di comunicante? Te lo restituisco io, il ruolo summenzionato, ringraziandoti per il tuo commento.
Nino

il 02/12/2007 alle 12:29

A volte è l'unica forma di comunicazione che si possa instaurare, fra due che hanno parlato troppo, per poi scoprire che hanno nulla in comune.
Nino

il 02/12/2007 alle 12:30

..hai ragione..ne so qualcosa..

il 02/12/2007 alle 19:25

Nella ritrovata saggezza della follia, acquisti la consapevolezza della fine di un rapporto in cui il pieno coinvolgimento emotivo era solo da una parte, così ti ritiri nel silenzio, mettendo fine a parole che non riuscivano a coagularsi in una stretta profonda.
Un saluto, mati.

il 03/12/2007 alle 22:59