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Pubblicata il 01/08/2001
M’aggrappo al cordone ombelicale di un sogno
mentre lentamente trovan riposo gli occhi
trasportati dalla nenia intercalante del mare
quel mare assopito giù in fondo al cuore.
Placido in acque cristalline
quelle dei bei ricordi andati
musiche lontane perse nella memoria
nel frastuono dell’eterno ritorno d’immagini,
ormai schiave al di là delle palpebre,
sospiri brevi e ansimanti del tempo,
solitarie Lacrime vermiglie
anatemi d’oltre tomba,
compagne inseparabili nella solitudine
di ricordi inevitabili.

Gerardo Sorrentino
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Complimenti Gerardo,
poesia sentita, evocazione di ricordi lontani ma ancora vivi. Molto bella.
Ciao Pablo

il 01/08/2001 alle 18:58