PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 02/10/2007
Hai urlato libertà alle genti,
hai viaggiato e l'hai fatto con te,
con noi,
sulla strada,
con la benzedrina.
Ci hai illusi
nella speranza di una felicità altrove,
nella poesia,
nelle parole streganti e stregate,
ci hai illusi,
con le tue notti insonni sui vagoni,
a guardare le stelle.
Ci hai meravigliato nei giorni di pazzia,
nei giorni delle non azioni,
nei giorni della reazione al mondo,
al nulla.
Con i cani hai parlato,
con Ginsberg hai sognato,
con Dylan hai cantato e sparlato,
generazione di fenomeni
che un dio non ha
come noi,
tutti contrari,
tutti persi,
quasi tutti unici.
J. K. solo,
unico.
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Credo sia davvero una bella dedica, che rispecchia iol personaggio in questione (anche se, detto tra noi, per l'alcoolismo mi perde punti!!).
Proprio bella.
Un salutone.

il 02/10/2007 alle 10:44

E' un grandissimo autore e posso assicurarti che la sua lettura mi ha segnato molto, mi fa piacere tu abbia apprezzato questa poesia-dedica! Grazie! Matteo

il 02/10/2007 alle 18:40

dai megrez... il 99% dei beaters era alcolizzato...
penso sia il male minore :)

tornando a noi...

questa poesia non rispecchia kerouac, ma è kerouac. E per questo non posso far altro che riempirti di complimenti ;)

ma c'è un però... vivere, viaggiare, sognare è un sogno stupendo per tutti... scrivere come lui è un obbiettivo di tanti... ma spero rimanga tutto finalizzato alla letteratura... la ribellione parte dal pensiero... e poi... when all are one, and one is all... ci siamo capiti :)

ciao grande!

il 02/10/2007 alle 19:53

Ti piace l'illuminismo a quanto vedo, anche per me la ribellione parte dal pensiero, sì sono d'accordo anche se non ti nascondo che un viaggetto on the road me lo farei per toccarla con mano! Grazie ancora! Matteo

il 02/10/2007 alle 21:45

l'ho conosciuto. mi piaceva guardare le sue scarpe da montagna consumate mentre lui leggeva.
una volta ci prendemmo perchè io ero pieno di paure e lui ne aveva solo una: quella di non essere ascoltato.
non lo sa nessuno, ma gli piacevano da matti le uova sode con la maionese, mangiate con pane bianco ancora caldo.
bella poesia

il 03/10/2007 alle 08:34

non siete unici siete ciechi alle meraviglie a portata di mano che vi appartengongono senza lucro.
unico ,è solo chi non ha pretese di esserlo.ama di più ciò che il tuo occhiò non vuole scrutare...e medita.annarella.

il 03/10/2007 alle 11:37