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Pubblicata il 25/09/2007
Lui torna la sera,
sbatte il fiato
contro scale soffuse.
Lei grandi occhi chiari
sguardo indeciso,
raccoglie attimi
su labbra carnose,
s'illumina il viso
su stoffa scomposta.
Pensieri racchiusi
in un corpo di donna,
come chi dimentica
o non vuole ricordare,
che differenza c'è
tra il vivere e il morire.
Le parla
in un magico silenzio,
complice la luna piena,
di un abbraccio
caloroso di padre,
con mani
che tentano di sfiorare il cielo.
Lei ascolta,
orecchie che non possono sentire,
.........................
brandelli d'asfalto,
.........................
pioggia di sangue,
.........................
tra semplici rime
un compagno poeta.
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bella come una fiaba. bravo Fiore.

deamor

il 25/09/2007 alle 15:59

mi piace.

un bel racconto poetico

il 25/09/2007 alle 20:42

Un'empatia magnifica, attraverso sguardi di amabile complicità.
Ci colgo originalità ed eleganza, mati.

il 25/09/2007 alle 22:55

Grazie per il giudizio.
Ti saluto
Fiore

il 25/09/2007 alle 23:24

Grazie di cuore.
Fiore

il 25/09/2007 alle 23:25

Hai colto nel segno Mati.L'ho scritta una sera quando tra me e me pensavo alle nostre insoddisfazioni quotidiane (?)...... di contro alla solitudine di una persona che affronta il ricordo di una tragedia che gli ha segnato la vita.
Ti abbraccio
Fiore

il 25/09/2007 alle 23:33

Molto originale Bravo

il 29/06/2013 alle 17:27

Grazie Elisa !!!

il 15/07/2013 alle 10:16