Ieri.
Due tic di vita e due parole.
Insieme.
E oggi muore.
Tu che supponevi. Tu che ci credevi.
E oggi muore.
Una tavola persa
e un legno brutto
i vestiti di sempre
e un cuore distrutto.
Nella sala che mescola i dolori
due tic da morto e due bei fiori.
Tu che valevi. Tu che operavi.
E oggi muore.
Un pianto vero
e un pianto brutto
la gente di sempre
e un cuore distrutto.
Nella sagoma
che al tempo oscura il viso
e rimane niente...
all'improvviso.
E oggi muore.
Ti misuro la vita
e ti tolgo il male,
perché così non vale.
Ti perdo per ora
e ti lascio un invito,
perché non sei finito.
Perché tergo dai volti
lacrime amare e ne faccio una nube
perché cada di pioggia
l'amore di mille anime
[nude]
che appresso alla bara
ritrovano il senso.
E penso
a ritroso
al vento,
al tempo,
alla luce,
all'amore,
all'eternità.
E alla vita.
Del mondo che verrà.